Comprendere la sorveglianza

Comprendere la sorveglianza

Per prendere decisioni consapevoli sulla nostra sicurezza digitale, dobbiamo prima capire come funziona la sorveglianza.

Nessuna scelta è sensata senza una visione chiara di ciò che succede dietro le quinte del web, delle app e delle infrastrutture digitali che utilizziamo ogni giorno.

Questa panoramica non è esaustiva – l’ecosistema della sorveglianza è vasto e in continua evoluzione – ma offre una base concreta per riconoscere i meccanismi più diffusi e, soprattutto, per individuarli quando li incontriamo.


Il capitalismo di sorveglianza

La forma più comune e più pervasiva di sorveglianza è quella commerciale: il capitalismo di sorveglianza, concetto reso popolare da Shoshana Zuboff.

Questo modello si basa su una dinamica semplice:

tu usi un servizio gratuito → l’azienda raccoglie dati su di te → quei dati generano profitto.

Pensa a servizi come Google, Amazon, Facebook/Meta o TikTok, che costruiscono modelli comportamentali estremamente precisi.


La sorveglianza governativa

Anche i governi eseguono attività di sorveglianza, spesso sfruttando la vasta infrastruttura già creata dalle aziende private.

Il caso più noto è PRISM, programma dell’NSA rivelato da Edward Snowden.

Contrariamente ai film, non ci sono persone che leggono manualmente i messaggi:

la quasi totalità della sorveglianza è automatizzata, tramite software e sistemi di filtraggio massivo.


Sorveglianza algoritmica

La realtà moderna è semplice:

la maggior parte della sorveglianza è eseguita da algoritmi, non da esseri umani.

Questi sistemi:

  • raccolgono
  • aggregano
  • analizzano
  • correlano

enormi quantità di dati in tempo reale.

È una sorveglianza invisibile e onnipresente, integrata in siti, app, smart TV, assistenti vocali, dispositivi IoT e reti pubblicitarie.


Data brokers: i mercanti dei profili digitali

Oltre alle big tech, esiste un settore molto meno conosciuto ma estremamente potente: i data broker.

I nomi principali includono:

Queste aziende raccolgono dati da migliaia di fonti diverse — app, siti, carte fedeltà, social, piattaforme pubblicitarie — per costruire profili dettagliati che vengono poi venduti ad altre aziende, assicurazioni e analisti.

Il risultato?

Anche se Amazon e Apple non condividono direttamente i tuoi dati, entrambi condividono informazioni con data broker che li collegano tra loro.


Le tre tipologie di sorveglianza

1. Sorveglianza consensuale

È la forma più evidente: siamo noi a fornire i dati volontariamente.

Esempi:

  • iscriversi a più servizi con la stessa email
  • utilizzare account social per accedere ad app
  • condividere la posizione o la rubrica per “comodità”

Queste informazioni vengono poi collegate tra loro dai sistemi dei data broker, creando profili estremamente accurati.


2. Sorveglianza inconsapevole

È la sorveglianza alla quale acconsentiamo senza accorgercene, cliccando “Accetto” sui termini di servizio senza leggerli.

Tra le tecniche più comuni:

  • cookie di tracciamento (inclusi i third-party cookies)
  • combinazione dei dati raccolti dai siti
  • SDK pubblicitari integrati in app
  • fingerprinting del browser

Strumenti utili per verificare quanto siamo tracciabili:

Per analizzare le app Android:


3. Sorveglianza segreta

È la forma più rara e costosa, tipica di sorveglianza governativa mirata.

Tecniche comuni:

  • spyware avanzato come Pegasus
  • intercettazioni
  • compromissione del dispositivo
  • malware stealth

I migliori report indipendenti provengono da:

Questo tipo di sorveglianza non riguarda solitamente l’utente medio.


Capire come funziona la sorveglianza è essenziale per capire come difendersi.

La sorveglianza moderna è diffusa, automatizzata e spesso invisibile.

Il primo passo non è “nascondersi”, ma capire i meccanismi: solo così si possono prendere decisioni sensate su privacy, strumenti e pratiche quotidiane.