Sicurezza, Privacy e Anonimato

Sicurezza, Privacy e Anonimato

Nel mondo della sicurezza digitale si parla molto di strumenti, app e servizi “più sicuri”, “più privati” o “più anonimi”.

Molti confronti però sono fuorvianti, perché ignorano lo scopo reale per cui ciascun prodotto è stato creato.

Per capire davvero come muoversi, bisogna distinguere tre concetti fondamentali:

Sicurezza, Privacy, Anonimato.

Sono concetti che si sovrappongono, ma non coincidono.


Perché nasce la confusione

Molti criticano Signal perché richiede un numero di telefono.

Ed è corretto: se vuoi anonimato forte, il numero di telefono è un punto debole.

Altri preferiscono Session, che permette una registrazione tramite ID e non tramite numero telefonico.

Ottimo per l’anonimato, ma con compromessi in termini di velocità e affidabilità.

Altri ancora si affidano a Wire, che però registra l’indirizzo IP nella fase di creazione dell’account.

Senza una VPN o Tor non può essere considerato realmente anonimo.

È quindi essenziale capire:

  • Qual è lo scopo del prodotto?
  • Per cosa è stato progettato?
  • Cosa offre e cosa NON offre?

Differenza tra Sicurezza, Privacy e Anonimato

Sicurezza

Protezione da accessi non autorizzati.

Esempi digitali:

  • crittografia forte
  • password robuste
  • 2FA
  • aggiornamenti costanti

Esempio reale: la serratura della porta.


Privacy

Controllo sulle informazioni.

Significa decidere chi può vedere cosa.

Esempio reale: le tende alle finestre.


Anonimato

Separare completamente la tua identità dal tuo comportamento.

Esempi digitali:

  • Tor
  • VPN affidabili
  • sistemi amnesici come Tails
  • account creati senza dati personali

Esempio reale: pagare in contanti in un negozio dove nessuno ti conosce.


Come i tre concetti si sovrappongono

  • Sicurezza → chi può entrare
  • Privacy → chi può vedere cosa c’è dentro
  • Anonimato → chi sa che quella casa è tua

Oppure:

  • Sicurezza = serratura
  • Privacy = chiave
  • Anonimato = nessuno conosce l’indirizzo

Esempi pratici

Sicurezza senza privacy o anonimato — Google

Google ha sicurezza di livello mondiale, ma:

  • traccia ogni ricerca,
  • registra ogni attività,
  • analizza le email,
  • costruisce profili dettagliati degli utenti.

Sicurezza sì → Privacy no → Anonimato no.

Celebre frase dell’ex CEO Eric Schmidt:

“Più o meno possiamo sapere a cosa stai pensando.”

Privacy senza anonimato — MySudo / Privacy.com

Ottimi per privacy pratica (email alternative, numeri virtuali, carte mascherate).

Ma NON anonimi: gli operatori del servizio conoscono la tua identità per legge.

Anonimato senza sicurezza — contanti

Acquisti anonimi, ma:

  • nessun rimborso
  • nessuna protezione antifrode
  • nessuna garanzia

Anonimato sì → Sicurezza no.

Sicurezza + Privacy (senza anonimato) — Signal

  • crittografia end-to-end tra le migliori al mondo
  • minimale raccolta di metadati
  • codice open-source

Ma richiede numero telefonico → niente anonimato.

Sicurezza + Privacy + Anonimato — XMPP con OMEMO

Usando:

  • un server XMPP che non richiede dati personali
  • connessione Tor
  • crittografia OMEMO

si ottiene uno dei migliori compromessi possibili:

  • sicurezza delle comunicazioni
  • privacy dei contenuti
  • anonimato dell’identità

È complesso, ma funziona.


Pensieri finali

  • Nessun prodotto è perfetto.
  • Nessun prodotto eccelle in tutto.
  • Nessuno strumento garantisce sicurezza, privacy e anonimato nello stesso momento senza compromessi.

Puoi:

  • usare Gmail per la sicurezza, ma NON per la privacy
  • usare Signal per privacy + sicurezza, ma NON anonimato
  • usare Session o XMPP se serve anonimato

L’importante è sapere consapevolmente cosa stai ottenendo e cosa no.

Gli errori più comuni sono:

  • aspettarsi anonimato da servizi che non lo offrono
  • usare strumenti non privati per dati sensibili
  • usare servizi non sicuri pensando che lo siano
  • attribuire ai servizi “magie” che non hanno

La sicurezza digitale non deve trasformarsi in paranoia, ma in consapevolezza informata.