Open Source

La fine dell'Open Core? Cosa ci insegna la guerra Redis vs Valkey

Il mondo dell'Open Source sta affrontando una crisi d'identità.

Non si tratta solo di codice, ma di modelli di business, etica e sopravvivenza economica.

Il recente cambio di licenza di Redis e la conseguente, immediata nascita di Valkey non sono eventi isolati, ma il culmine di una tensione che covava da anni tra creatori di software e giganti del Cloud.

Siamo di fronte alla fine del modello Open Core per come lo conosciamo?

Analizziamo i fatti, le cause economiche e il paradosso che potrebbe ridefinire il software enterprise nel 2026.


1. Il fatto: Il cambio di licenza di Redis e la risposta della Linux Foundation

Tutto è cambiato nel marzo 2024.

Redis Inc., l'azienda dietro il più popolare database in-memory al mondo, ha annunciato l'abbandono della licenza permissiva BSD 3-Clause.

Le nuove versioni di Redis sono ora distribuite sotto una doppia licenza: RSALv2 (Redis Source Available License) e SSPL (Server Side Public License).

In termini semplici: Redis non è più Open Source secondo la definizione della Open Source Initiative (OSI).

La mossa era tecnicamente mirata a impedire ai fornitori di servizi cloud (leggi: AWS, Google Cloud, Azure) di offrire Redis come servizio gestito senza pagare dazio a Redis Inc.

Tuttavia, la reazione della community è stata fulminea e spietata.

Pochi giorni dopo l'annuncio, la Linux Foundation ha lanciato Valkey: un fork diretto di Redis 7.2.4.

Ma non è un fork qualsiasi.

Valkey è sostenuto da una coalizione di titani che include Amazon Web Services (AWS), Google Cloud, Oracle, Ericsson e Snap Inc.

Il messaggio è chiaro: se chiudi il codice, noi ne creiamo uno nostro, e abbiamo le risorse per mantenerlo meglio di te.


2. L'Analisi: Perché le aziende chiudono il codice (la minaccia Hyperscaler)

Perché Redis Inc. (seguendo le orme di MongoDB, Elastic e HashiCorp) ha fatto questa scelta impopolare?

La risposta risiede in quello che gli economisti chiamano il problema del Free Rider.

Nel modello Open Core classico:

  1. L'azienda sviluppa il software.
  2. La community lo adotta e lo migliora.
  3. L'azienda vende funzionalità "Enterprise" aggiuntive.

Tuttavia, l'avvento del Cloud Computing ha rotto questo giocattolo.

Gli Hyperscaler (AWS in primis) prendono il codice Open Source, lo impacchettano in un servizio gestito (SaaS) incredibilmente efficiente e ne incassano i profitti.

All'azienda che mantiene il codice core spesso non arrivano revenue, né contributi significativi al codice.

Redis Inc. si è trovata nella posizione di dover "difendere il proprio fatturato" contro partner che erano diventati concorrenti predatori.

Il cambio di licenza verso la SSPL è un tentativo disperato di forzare i Cloud Provider a pagare per l'uso commerciale del software come servizio.


3. Il paradosso: Più chiudi, più la community crea un fork che ti distrugge

Qui entra in gioco l'ironia della sorte, o quello che potremmo definire il "Paradosso della Protezione".

Nel tentativo di proteggere il proprio business, Redis Inc. ha inavvertitamente unito i suoi più grandi concorrenti sotto un'unica bandiera.

Creando Valkey e donandolo alla Linux Foundation, AWS e Google hanno trasformato un problema di licenza in un vantaggio strategico.

Perché Valkey è una minaccia esistenziale per Redis?

  • Risorse Infinite: Valkey ha alle spalle ingegneri delle più grandi tech company del mondo.
  • Licenza Libera: Rimane sotto licenza BSD, garantendo quella libertà che gli sviluppatori amano.
  • Neutralità: Non essendo controllato da una singola azienda a scopo di lucro, Valkey è percepito come "più sicuro" per il futuro rispetto a un software in mano a una singola corporation che deve compiacere gli azionisti.

Il risultato è che Redis Inc. rischia di diventare il fornitore di una versione "legacy" o di nicchia, mentre l'innovazione reale si sposta sul fork comunitario.

È la storia di Jenkins vs Hudson o LibreOffice vs OpenOffice che si ripete, ma su una scala economica molto più vasta.


4. Previsione 2026: Vedremo più fork o più licenze proprietarie?

Guardando al 2026, il paesaggio del software infrastrutturale si sta biforcando.

Il modello "Open Core" ambiguo, dove si finge di essere open source finché non conviene più, sta morendo.

Probabilmente vedremo due strade distinte:

  1. Software "Source Available" (Post-Open): Aziende che nascono dichiarando fin da subito: "Il codice è visibile, ma è proprietario. Se lo usi per fare soldi, ci devi pagare". Modelli come quello di Warp o software B2B verticali diventeranno la norma per le startup che vogliono monetizzare senza temere AWS.
  2. Open Source "Puro" supportato da Fondazioni: I progetti infrastrutturali critici (come Kubernetes, e ora Valkey) saranno sempre più gestiti da fondazioni neutrali (CNCF, Linux Foundation) e finanziati da consorzi di aziende, piuttosto che da una singola startup "unicorn".

Conclusione:

La guerra Redis vs Valkey ci insegna che non si può combattere il Cloud chiudendo il codice.

Se il tuo valore aggiunto è facilmente replicabile da AWS, la licenza non ti salverà.

Il futuro appartiene a chi sa costruire valore sopra l'infrastruttura, non a chi cerca di mettere dazi sull'infrastruttura stessa.


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